Mons. Pio, durante il suo ministero episcopale a San Miniato, non ha trascurato i pellegrinaggi, ben sapendo quanto possano rivelarsi utili per l’evangelizzazione del popolo.

In questa pagina ne vedremo due esempi: un pellegrinaggio guidato da Mons. Pio al Santuario di Montenero (Livorno), un pellegrinaggio della diocesi di Pisa che Mons. Del Corona accoglie al Santuario del Santissimo Crocifisso (San Miniato).


Mons Pio guida un pellegrinaggio

In un libro dedicato al Santuario mariano di Montenero (Pietro Vigo, Montenero, con 80 incisioni, in Livorno, Gius. Fabbreschi, 1902, pagg.222-223) troviamo la narrazione del pellegrinaggio condotto da Mons. Pio il 1° settembre 1895:

“II pellegrinaggio di S. Miniato al Tedesco (che ebbe anche la benedizione con l'Immagine della Madonna da una finestra del Monastero) fu più numeroso di tutti; anche perché, essendo stato condotto dall'angelico e dottissimo Vescovo Mons. Pio Del Corona, nato a Livorno, molti fra gli ammiratori di quel presule insigne vollero accompagnarsi alla diocesi di S. Miniato.

Più di cento furono le parrocchie che si recarono a visitare l'Immagine Santa; e centosessanta i vessilli con grida di trionfo portati sul monte; così era parsa trionfo l'entrata in Livorno dei pellegrini Samminiatesi acclamanti alla Vergine Santissima per le vie della città.

Foto di Montenero all’epoca del pellegrinaggio di Mons. Pio

Con quale entusiasmo non fu dai Samminiatesi presentato a Montenero, come ricordo del pellegrinaggio il labaro di San Ginesio martire, patrono della loro città, che inginocchiato applaude alla potenza della fede ed ha le rose d'oro germogliate ai suoi piedi? simbolo di vittoria sul paganesimo!

Con quale ardore di affetto non proruppero dai cuori le lodi a Colei che Dante chiamò la baldanza e l'onore dell'umana generazione! Noi stessi [Pietro Vigo, l’autore, n.d.r.], piangenti di giubilo per il trionfo della fede e per vedere così amata la Madonna, fummo testimoni, ci è soave il ricordarlo, delle lagrime che caddero dagli occhi dei pellegrini allorquando la sacratissima Immagine comparve, benedicente, alla vista di tutti;


dell'ardore e della sincerità onde si formava il proponimento di ritornare a Dio, di servire a Lui solo; udimmo le grida di orrore e di esecrazione contro l’abietto vizio della bestemmia. Sull'altare sorgente in mezzo alla piazza, circondato da innumerevoli vessilli, sotto il cielo e davanti al mare immenso che narravano la gloria del Creatore, Mons. Pio Del Corona celebrò il Divin Sacrifizio, dopodiché” tenne un discorso che elevò le anime dei presenti fino al paradiso.





Il pellegrinaggio della diocesi di San Miniato a Montenero (1895)

Il Santuario di Montenero conserva alcune tracce della presenza di Mons. Pio.







In un locale adiacente alla chiesa, in alto su una parete laterale, sono appesi due quadri che riportano alcune frasi estratte da un discorso tenuto da Mons. Pio nel Santuario.



Sulla parete opposta ai due quadri, più in basso, sono esposti: una foto parziale del ritratto più famoso di Monsignore e un quadro più piccolo con una scritta che ricorda l'occasione in cui il ritratto è stato appeso.

Mons. Pio accoglie un pellegrinaggio

 

Dalla lettera di Mons. Pio alla Madre Elena

San Miniato, 15 ottobre 1898

“Lunedì avremo il pellegrinaggio di Pisa: sarà numeroso e splendido. Si annunziano cento figlie di Maria guidate dalle suore: ci sarà il fiore del Clero e del Patriziato e forse l’Arcivescovo [Pietro Maffi, n.d.r.]. Sarà una festa di amore: e dopo corsa la via tra i fiori e i plausi tutte le ginocchia si curveranno davanti a quel Crocifisso che a Pisa lampeggiò in un celestiale fulgore ed effuse sangue e pianto in mezzo alle schiere fratricide. Il ricordo storico è solenne e il ravvivarlo nella predica in che si fa il saluto ai pellegrini farà fremere e piangere.”


Dalla lettera di Mons. Pio alla Madre Elena

San Miniato, 26 ottobre 1898

“Il pellegrinaggio di Pisa fu una meraviglia. L’Arcivescovo, il Vic. Generale, 14 Canonici furono da me, e i buoni Pisani che andai a incontrare alla stazione entrarono plaudendo, cantando e corsero le vie sotto una pioggia di fiori. In Chiesa li salutai e fu delizia quell’affratellarsi dei popoli e quella manifestazione di fede.”

In queste due lettere alla Madre Elena Mons. Pio raccontava un pellegrinaggio della diocesi di Pisa a San Miniato, un pellegrinaggio che prendeva origine da un lontano episodio storico che aveva misteriosamente unito S.Miniato e Pisa. Nel 1399 un Crocifisso ligneo molto venerato dai samminiatesi era stato portato in pellegrinaggio in varie città toscane, suscitando ovunque grande devozione e commozione religiosa; durante la sosta a Pisa si verificò un prodigio, il Crocifisso fu visto piangere.

Il Crocifisso miracoloso venerato a San Miniato

Nel corso dei secoli la venerazione al Crocifisso non era venuta meno, tanto che i samminiatesi arrivarono a costruire un vero e proprio santuario per custodire degnamente il Crocifisso. Nel 1898, poco prima del quinto centenario della lacrimazione del Crocifisso, i pisani decisero di rendere la visita ai samminiatesi e al Crocifisso samminiatese e si recarono in pellegrinaggio al Santuario del Santissimo Crocifisso.

Il santuario del Santissimo Crocifisso a San Miniato

Grati dell’accoglienza e mèmori delle commoventi parole di Mons.Pio, i pisani espressero la loro riconoscenza donando al vescovo una palmatoria d’argento. La palmatoria, come si può vedere dalle immagini, è un basso candeliere portatile utilizzato per illuminare i libri liturgici durante le funzioni solenni.

La palmatoria donata dai pisani a Mons. Pio